La bulimia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi in cui la persona ingurgita una quantità di cibo esorbitante
per poi ricorrere a diversi metodi per non metabolizzarlo e, quindi, per
evitare di ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe,
digiuni e intenso esercizio fisico). Tutto ciò è connesso a una spiacevole
sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento. L'episodio
bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non dal
desiderio di mangiare un determinato alimento. L'età
d'esordio è indicativamente compresa fra i 12 e i 25 anni e colpisce
prevalentemente soggetti di sesso femminile.
CRITERI DIAGNOSTICI
Nel DSM-IV vengono descritti
i criteri diagnostici clinici che consentono di porre diagnosi di bulimia. Secondo il DSM-IV la diagnosi si effettua in
presenza dei seguenti criteri:
- Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti:
- mangiare in un definito periodo
di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo
significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone
mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.
- sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
- Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
- Le abbuffate e le condotte
compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla
settimana, per tre mesi.
- I livelli di autostima sono
indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo.
- L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa.
SOTTOTIPI
BULIMIA
Il
DSM-IV specifica due sottotipi di bulimia:
- Con Condotte di Eliminazione:
nell'episodio attuale di Bulimia Nervosa il soggetto ha presentato
regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi,
diuretici o enteroclismi.
- Senza Condotte di Eliminazione:
nell'episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri
comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l'esercizio
fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o
all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
COME SI MANIFESTA IL DISTURBO
Le maggiori problematiche che caratterizzano
i disturbi del comportamento alimentare sono l’importanza assegnata al cibo ed
al proprio peso con priorità su tutti gli altri problemi personali. I sintomi
primari della bulimia sono una costante ossessione nel tenere sotto controllo
il peso ed il cibo. Le persone affette da bulimia nervosa spesso mancano di
autocontrollo durante le ricorrenti abbuffate.
sempre divorano i pasti in segreto e con poca masticazione. Tendono a prediligere i dolci, cibi ipercalorici e con una consistenza che ne faciliti l’ingestione in breve tempo. Al termine dell’abbuffata spesso manifestano dolori di ventre accompagnati da un senso di colpa che porta il soggetto ad adottare condotte compensatorie liberandosi dall’eccesso di calorie frequentemente attraverso il vomito o attraverso altre tecniche di espulsione. L’erosione dello smalto dei denti (dovuto all’acido del vomito) e l’abrasione del dorso delle mani ( causato dalla ripetuta introduzione delle dita nella gola) sono indicatori comuni della tendenza a procurarsi il vomito.
I bulimici possono anche soffrire di irregolarità nei cicli mestruali e di una diminuzione dell’attività sessuale. I soggetti sono solitamente normopeso, nonostante qualche variazione, ed è proprio per questo che risulta difficile accorgersi dell’insorgere della patologia. Il mangiare smodato e il purgarsi o il vomitare viene spesso fatto in segreto e può essere facilmente tenuto nascosto da una persona con un peso nella norma che si vergogna del proprio comportamento.
sempre divorano i pasti in segreto e con poca masticazione. Tendono a prediligere i dolci, cibi ipercalorici e con una consistenza che ne faciliti l’ingestione in breve tempo. Al termine dell’abbuffata spesso manifestano dolori di ventre accompagnati da un senso di colpa che porta il soggetto ad adottare condotte compensatorie liberandosi dall’eccesso di calorie frequentemente attraverso il vomito o attraverso altre tecniche di espulsione. L’erosione dello smalto dei denti (dovuto all’acido del vomito) e l’abrasione del dorso delle mani ( causato dalla ripetuta introduzione delle dita nella gola) sono indicatori comuni della tendenza a procurarsi il vomito.
I bulimici possono anche soffrire di irregolarità nei cicli mestruali e di una diminuzione dell’attività sessuale. I soggetti sono solitamente normopeso, nonostante qualche variazione, ed è proprio per questo che risulta difficile accorgersi dell’insorgere della patologia. Il mangiare smodato e il purgarsi o il vomitare viene spesso fatto in segreto e può essere facilmente tenuto nascosto da una persona con un peso nella norma che si vergogna del proprio comportamento.
LE
CAUSE DELLA BULIMIA
Le cause della bulimia sono multifattoriali. Esistono dei motivi predisponenti di natura sia biologica sia sociale sia psicologica, ai quali si sovrappongono dei fattori scatenanti che portano allo sviluppo della malattia. Come per l’anoressia nervosa, i comportamenti associati alla bulimia consentono un temporaneo sollievo dalle tensioni e permettono ai malati di allontanare la loro attenzione da altre problematiche percepite come irrisolvibili, concentrandosi invece sui problemi del peso e del cibo.
Le cause della bulimia sono multifattoriali. Esistono dei motivi predisponenti di natura sia biologica sia sociale sia psicologica, ai quali si sovrappongono dei fattori scatenanti che portano allo sviluppo della malattia. Come per l’anoressia nervosa, i comportamenti associati alla bulimia consentono un temporaneo sollievo dalle tensioni e permettono ai malati di allontanare la loro attenzione da altre problematiche percepite come irrisolvibili, concentrandosi invece sui problemi del peso e del cibo.
INTERVENTO TERAPEUTICO
In genere la prognosi dei
pazienti bulimici è maggiormente favorevole rispetto all’anoressia nervosa. Nel
caso della bulimia inoltre appare più semplice l’instaurazione dell’alleanza
terapeutica, indispensabile per eseguire l’intervento, e maggiore la
consapevolezza del proprio disturbo e la motivazione al trattamento
terapeutico. Un trattamento consigliato per la bulimia è la terapia sistemico-relazionale che tende a considerare i diversi
aspetti del contesto in cui il paziente è inserito, in quanto lavorare insieme
a tutti componenti della famiglia può rivelarsi di grande utilità. Qualora non ci fosse la disponibilità della
famiglia può essere utilizzata una terapia di gruppo. La terapia aiuta la persona a demarcare più chiaramente
i propri confini personali attraverso un processo finalizzato al
recupero di una sana autostima e valorizzazione delle proprie risorse.
Dott.ssa Rita Manzo
PER FARE IL TEST SULLA BULIMIA CLICCA QUILo trovi nella sezione Scale di Autovalutazione per i Disturbi dell'Alimentazione
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io non riesco a calmarmi
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