La dermatillomania, nota anche come “compulsive skin-picking” (CSP) è un
disturbo del controllo degli impulsi caratterizzato dal bisogno di stuzzicarsi,
toccarsi, strofinarsi, tormentarsi, graffiarsi, o incidersi la pelle del viso o
del corpo, spesso nel tentativo di eliminare piccole irregolarità o
imperfezioni cutanee reali o immaginarie (ad es. brufoli, punti neri, croste,
pelle morta, piaghe, ma anche lentiggini e nei). In alcuni casi il paziente
tormenta una zona cutanea perfettamente normale dove intravede un difetto che
nessun altro può osservare. L'azione di stuzzicasi la pelle può essere eseguita
con dita, unghie, pinzette, denti, aghi, o con qualsiasi altro strumento.
Il viso è solitamente la zona più colpita, anche
se tutte le altre parti del corpo possono essere coinvolte, in particolare le
zone facilmente raggiungibili dal soggetto, come braccia, mani, cuoio
capelluto, gambe, piedi ecc. .
La dermatillomania può esordire a qualsiasi età,
dalla pre-adolescenza alla vecchiaia, con una maggiore incidenza nelle donne.
Può durare mesi o anni e può avere una maggiore o minore intensità.
Può durare mesi o anni e può avere una maggiore o minore intensità.
Alcuni soggetti riferiscono l’esordio durante o
subito dopo un evento molto stressante accaduto nella loro vita.
I precursori emotivi della
dermatillomania sono l’ansia, la paura, l’eccitazione o la noia.
Di solito un episodio di dermatillomania è caratterizzato da un aumento della tensione emotiva, talvolta accompagnata da prurito, formicolio, bruciore, e da una incontrollabile urgenza di stuzzicarsi la pelle.
Di solito un episodio di dermatillomania è caratterizzato da un aumento della tensione emotiva, talvolta accompagnata da prurito, formicolio, bruciore, e da una incontrollabile urgenza di stuzzicarsi la pelle.
Spesso il comportamento
sintomatico viene messo in atto in un stato di trance ed ha un effetto
auto-calmante.
Nei casi più gravi il soggetto può trascorrere diverse ore al giorno davanti allo specchio ad esaminare da vicino il suo volto alla ricerca di imperfezioni, ad effettuare operazioni legate al tentativo di rimuoverle per raggiungere la perfezione.
Il problema è che dopo aver torturato la pelle per un certo periodo di tempo il soggetto ha un aspetto peggiore rispetto a quello che aveva in precedenza. Nonostante in seguito al comportamento sintomatico il soggetto manifesti un sollievo dalla tensione, questo comportamento è quasi sempre seguito da un senso di colpa, vergogna e rammarico per i danni arrecati alla pelle.
Questa pratica che il soggetto mette in atto, spesso quotidianamente, diventa patologica quando assume il carattere di una compulsione, cioè quando il soggetto non riesce ad esimersi dal mettere in atto il comportamento sintomatico, quando è ripetuto nel tempo, con una intensità sempre maggiore, e dunque quando inizia a causare alterazioni cutanee evidenti e/o permanenti quali cicatrici, ecchimosi, sanguinamenti e nei casi più gravi importanti danni ai tessuti e vere e proprie deturpazioni.
In questi casi la dermatillomania ha anche delle conseguenze sociali, relazionali, lavorative.
Solitamente i soggetti che hanno questo disturbo tentano di camuffare il danno causato alla loro pelle usando il trucco o indossando abiti che coprano i segni, ma se questa operazione non risulta sufficiente essi possono cominciare ad evitare attività come andare in piscina, in palestra, uscire con gli amici, per la vergogna di mostrare i segni causati alla pelle, oppure accumulare ritardi o assenza al lavoro. In questi casi in cui il disturbo ha delle ripercussioni sulla vita quotidiana, è opportuno chiedere un aiuto psicologico per sviluppare un programma personalizzato di cura, andando ad individuare i fattori specifici, interiori o situazionali, scatenanti il comportamento sintomatico, per poi aiutare il paziente ad imparare a riconoscere i segnali, a trovare strategie alternative di fronteggiamento e prevenire i comportamenti distruttivi prima ancora di metterli in atto.
Nei casi più gravi il soggetto può trascorrere diverse ore al giorno davanti allo specchio ad esaminare da vicino il suo volto alla ricerca di imperfezioni, ad effettuare operazioni legate al tentativo di rimuoverle per raggiungere la perfezione.
Il problema è che dopo aver torturato la pelle per un certo periodo di tempo il soggetto ha un aspetto peggiore rispetto a quello che aveva in precedenza. Nonostante in seguito al comportamento sintomatico il soggetto manifesti un sollievo dalla tensione, questo comportamento è quasi sempre seguito da un senso di colpa, vergogna e rammarico per i danni arrecati alla pelle.
Questa pratica che il soggetto mette in atto, spesso quotidianamente, diventa patologica quando assume il carattere di una compulsione, cioè quando il soggetto non riesce ad esimersi dal mettere in atto il comportamento sintomatico, quando è ripetuto nel tempo, con una intensità sempre maggiore, e dunque quando inizia a causare alterazioni cutanee evidenti e/o permanenti quali cicatrici, ecchimosi, sanguinamenti e nei casi più gravi importanti danni ai tessuti e vere e proprie deturpazioni.
In questi casi la dermatillomania ha anche delle conseguenze sociali, relazionali, lavorative.
Solitamente i soggetti che hanno questo disturbo tentano di camuffare il danno causato alla loro pelle usando il trucco o indossando abiti che coprano i segni, ma se questa operazione non risulta sufficiente essi possono cominciare ad evitare attività come andare in piscina, in palestra, uscire con gli amici, per la vergogna di mostrare i segni causati alla pelle, oppure accumulare ritardi o assenza al lavoro. In questi casi in cui il disturbo ha delle ripercussioni sulla vita quotidiana, è opportuno chiedere un aiuto psicologico per sviluppare un programma personalizzato di cura, andando ad individuare i fattori specifici, interiori o situazionali, scatenanti il comportamento sintomatico, per poi aiutare il paziente ad imparare a riconoscere i segnali, a trovare strategie alternative di fronteggiamento e prevenire i comportamenti distruttivi prima ancora di metterli in atto.
salve io credo di soffrire di dermatillomania in quanto continuo a grattare via tutte le bollicine che trovo sul mio corpo, dal viso alle gambe, procurandomi crosicine e macchie che ormai credo si vedranno per sempre. Questo problema mi crea molto disagio nella scelta dei vestiti e durante l'estate. come posso curare questo disturbo, intendo con degli espedienti che posso applicare autonomamente, o almeno diminuire la violenza delle degli "attacchi"che mi portano a deturparmi il corpo? Le sarei molto grata se riuscisse ad aiutarmi
RispondiEliminaSalve, spero qualcuno possa aiutarmi. Io ho questo problema e lo metto in atto ogni qual volta uso cocaina. Si sono un tossico dipendente, uso cocaina endovena da 3 anni e ogni volta, subto dopo essemi fatto, inizio a torturarmi le braccia. Vorrei sapere, visto che nell’articolo c’è solo un breve riferimento, perchè chi usa sostanze stupefacenti è portato a questo compulsività e quale è la spiegazione psicologica di tale comportamento. Io steso so’ quanto sia sbagliato farlo e ne sono consapevole gia un secondo dopo essermi fermato ma mentre lo faccio non riesco a fermarmi in nessun modo.
RispondiEliminaP.S.: l’ho fatto per 5/6 mesi al viso poi sono riuscito a smettere e ho ripreso prima sulle cosce e ora sulle braccia!
Credo di avere una forma lieve di dermatillomania, dato che non è grave come molte foto viste su internet ma mi ha creato disagi a livello sociale per via delle piccole e numerose cicatrici su braccia e schiena. COnosco la sensazione di "soddisfazione" che si ha quando ad esempio si fa il giro della faccia per togliere tutti i punti neri. Talvolta ciò è seguito da rimorso quando magari per toglierne uno minuscolo mi faccio una ferita e mi viene un'infezione. Trovo utile maneggiare oggetti antistress da portare con me durante la giornata, per impegnare le mani in situazioni di tensione. Perché prima che te ne renda conto le mani sono lì: sul viso, personalmente vanno sulle braccia, o da altre parti, e non smettono di tornentare con le unghie qualunque sporgenza della pelle trovino. Quindi sì: un oggetto antistress. Possibilmente "ruvido" al tatto o simili affinché tenga occupate quelle terminazioni nervose sulle punte delle dita che individuano "l'imperfezione" e scatenano il problema. Io uso una pietra ruvida e la tengo in tasca al lavoro. Spero di esservi d'aiuto.
RispondiEliminasoffro di dermatillomania da 4 anni e sono davvero stanca, mi fa sentire debole perchè non so controllarmi. davvero, se qualcuno ha dei consigli o sa come uscirne mi aiuti per favore.
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