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SALVE, SONO LA DOTT.SSA RITA MANZO, PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA SISTEMICO-RELAZIONALE. RICEVO TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL VENERDI DALLE 8:30 ALLE 20:30 PREVIO APPUNTAMENTO TELEFONICO AL NUMERO 3333072104. LO STUDIO SI TROVA A CALVI RISORTA (CE), IN VIA GUGLIELMO MARCONI N.30. SI HA LA POSSIBILITA' DI USUFRUIRE DELLA TERAPIA PSICOLOGICA ANCHE IN MODALITA' ONLINE. SERVIZI OFFERTI: PSICOTERAPIA INDIVIDUALE, DI COPPIA E FAMILIARE, CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO.

sabato 6 dicembre 2014

AMAXOFOBIA: LA PAURA DI GUIDARE

Con il termine amaxofobia ci si riferisce alla paura marcata e persistente di guidare un'autovettura, soprattutto in situazioni specifiche come il guidare da soli, l’essere in mezzo al traffico o in coda, il guidare su un ponte o all’interno di una galleria. Tale paura può essere collegata ad alcune possibili conseguenze dell’atto di guidare, ad esempio si può temere di guidare per la preoccupazione di essere investiti da altri veicoli sulla strada, oppure di perdere il controllo del mezzo, di farsi prendere dal panico.
Chi soffre di questa particolare fobia tende ad evitare la guida o comunque ad effettuare spostamenti molto ridotti e con molto disagio o con l'ansia di avere sintomi di panico, spesso chiedendo la presenza con sé di un compagno per alleggerire la tensione.
A manifestare questa fobia sono soprattutto donne, o persone che tendono ad essere poco flessibili e perfezioniste, che mostrano un forte bisogno di controllare la realtà circostante. Tali persone spesso dopo aver preso la patente la chiudono in un cassetto, oppure si mettono alla guida vivendo tale situazione con molto disagio. Spesso sono costrette a chiedere aiuto a un familiare o a un amico se hanno bisogno di spostarsi in macchina. Il più delle volte ciò accade perché guidare è un’attività che non può essere totalmente controllata, molti sono infatti i rischi e gli imprevisti che la strada nasconde e che non dipendono sempre dagli automobilisti, così come l’automobile non risulta essere un mezzo completamente gestibile in tutto.
Il voler controllare in modo assoluto tutte le variabili che interessano la guida rende l'atto del guidare poco spontaneo se non impossibile. Nelle persone che soffrono di questa fobia, il mettersi alla guida provoca un’immediata risposta ansiosa, che nei casi più gravi può anche prendere la forma di un attacco di panico. Tale ansia può manifestarsi anche con sintomi fisici, come l’aumento del battito cardiaco, dispnea, svenimento e sensazione di svenire.
Sovente la paura di guidare si presenta conseguentemente ad una situazione traumatica vissuta in connessione alla guida, come ad esempio un forte stress psicologico, oppure un incidente vissuto in prima persona, o anche un incidente del quale si è stato testimone.
Qualunque sia il motivo di tale fobia, la mente ha associato una risposta di paura o terrore alla guida, così ogni volta che ci si mette al volante si attiva e si fortifica sempre più la stessa risposta di ansia o di paura con il risultato di aumentare la paura di guidare.
Per coloro che vivono la paura di guidare alcune situazioni sono particolarmente ansiogene, tra queste guidare nel traffico, oppure in autostrade e grandi strade a scorrimento veloce, guidare in galleria.
La paura di guidare può presentarsi da sola, oppure associata ad altre paure, ad esempio quella di allontanarsi, o di causare incidenti mortali, o di perdere il controllo nel traffico.
La paura di guidare e di allontanarsi sono spesso intimamente connesse: non si prende la macchina semplicemente perché si ha paura di allontanarsi, e non ci si allontana perché non si riesce a prendere la macchina. In questi casi il raggio di movimento della persona si restringe con il tempo fino a ridursi ai minimi termini, evitando in maniera sempre più categorica lo stimolo ansiogeno o qualsiasi cosa lo evochi. L’evitamento della situazione ansiogena sebbene dia una sicurezza momentanea chiaramente non rappresenta una soluzione ma anzi aumenta ancora di più lo stato ansioso del soggetto in relazione allo stimolo ansiogeno.
A volte la paura di guidare si associa alla claustrofobia ovvero alla fobia di ritrovarsi in un luogo chiuso.
COME SI PUÒ SUPERARE LA FOBIA DI GUIDARE?
La paura di guidare fa sentire fisicamente e psicologicamente male chi si mette al volante: paura, angoscia, ansia, mal di testa e di stomaco, dispnea, accelerazione del battito cardiaco, sensazione di svenimento. Per questo è importante affrontare e superare questo problema. Prendersi cura dei primi segnali di agitazione, accogliere il senso di agitazione, chiedersi cosa ci stanno segnalando rappresenta il primo passo per prendersi cura di sè e prevenire così lo sviluppo di una fobia. Bisogna innanzitutto concentrarsi non tanto sul controllo del veicolo e della strada, ma sui pensieri ansiogeni alla base della fobia, essi rivelano la vera natura del problema.
Ci si può inoltre rimettere alla guida cominciando  insieme ad una persona di fiducia con piccoli percorsi in zone con strade ampie e poco trafficate debole, per riacquisire sicurezza. In seguito si potrà passare ad una zona più trafficata. Man mano che si affrontano le proprie paure e si acquisisce sicurezza, si sarà sempre più capaci di guidare senza aiuti.
Se l’amaxofobia interferisce significativamente con il funzionamento personale e causa disagio, è consigliabile chiedere aiuto ad uno psicologo per non condannarsi a sopportare delle limitazioni che sono invece tranquillamente superabili con un intervento adatto.

                                                         Dott.ssa Rita Manzo

venerdì 5 dicembre 2014

SHOPPING NATALIZIO: COME SCONFIGGERE L’IMPULSO DI COMPRARE


 Il Natale è finalmente alle porte e come ogni anno in questo periodo si comincia già a pensare ai vari regali da fare ad amici,  familiari e perché no anche a qualcosa da concedere a noi stessi.
Si sa che il Natale è una festa molto sentita e partecipata nei paesi cristiani, ma da qualche anno a questa parte tale festa è diventata sinonimo di consumismo sfrenato. Ci preoccupiamo di pensare al regalo giusto da fare alle persone sperando che esso piaccia e possibilmente di non essere criticati. L’idea di fondo è quella di rendere tutto perfetto, di sentirci meno soli, di sentire più vicine le persone a cui vogliamo bene e di allontanare problemi e frustrazioni. Il rischio è quello di investire emotivamente troppo nel Natale, sperando che questo periodo possa farci dimenticare di tutto ciò che non va, ma spesso il risultato non è quello sperato ed accade che durante le feste, o appena finite, le difficoltà non risolte si ripresentino portando problemi di ansia, depressione e la sensazione di solitudine.
Molte persone in questo periodo spendono di più e il rischio a cui si espongono è che lo shopping diventi “compulsivo”. Spesso si acquista compulsivamente semplicemente per colmare un vuoto, ma ci si rende conto ben presto che sebbene sia una gratificazione momentanea esso non risolvere affatto il problema, anzi spesso ne porta altri come conseguenza degli acquisti sfrenati!
Un modo efficace  per contrastare lo shopping natalizio non è quello di cercare di resistere a ciò che si desidera ma è quello di essere grati per ciò che si ha, concentrandosi non tanto sull’aspetto consumistico e superficiale del Natale ma su quello più intimo e profondo, riportando dunque questi momenti di festa ad una riunione affettiva con amici e familiari, scegliendo con cura le persone con cui stare e insieme a loro dove stare, e ricordando che non servono grandi regali per colpire una persona che ci vuole bene davvero, basta anche un piccolo pensiero dato con amore.
                                    Dott.ssa Rita Manzo

sabato 22 novembre 2014

A OGNI BIMBO IL SUO SPORT

La Dott.ssa Rita Manzo, psicologa e psicoterapeuta, è stata recentemente intervistata dalla giornalista Paola Tiscornia sul settimanale nazionale  "INTIMITA'" n°44 di novembre 2014.
Si propone qui l'articolo dal titolo  "A ogni bimbo il suo SPORT".