La tricotillomania viene inclusa nel Manuale
dei Disturbi Mentali tra i disturbi del controllo degli impulsi, ed è caratterizzata dal ricorrente impulso a strapparsi peli o
capelli per piacere, gratificazione o alleviamento della tensione, in
alcuni casi fino alla loro ingestione (tricofagia).
Come
si manifesta?
La
persona con tricotillomania avverte un estremo bisogno di strapparsi i capelli in
risposta ad uno stato di tensione emotiva e, immediatamente dopo lo strappo, è pervasa da una sensazione di piacere, soddisfazione
e sollievo. Dopo un po’ di tempo, però, prova un forte
senso di disagio e di colpa per il fatto
che l’incapacità di fermare la pratica di estirpazione frequente di capelli
e peli causa alopecia (perdita di capelli) e ciò rappresenta un serio disagio
relazionale, sociale e lavorativo.
E’ importante non
confondere la tricotillomania con il vizio di toccarsi spesso i capelli o di
giocherellarci.
In genere, i soggetti
affetti da tricotillomania hanno delle aree di estirpazione preferite, come la testa, tuttavia l'atto patologico
può essere orientato ad estirpare anche sopracciglia,
ciglia, barba ed altri peli del corpo,
compresi quelli che ricoprono addome, gambe, braccia, ascelle o zona pubica.
I criteri
diagnostici per la tricotillomania secondo il DSM-IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental
Disorders , Fourth Edition, Text Revision) sono i seguenti:
A. Ricorrente strappamento dei propri
capelli che causa una notevole perdita di capelli.
B. Un senso crescente di tensione
immediatamente prima di strapparsi i capelli o quando si tenta di resistere al
comportamento.
C. Piacere, gratificazione, o sollievo
durante lo strappamento dei capelli.
D. L’anomalia non è meglio attribuibile
ad un altro disturbo mentale e non è dovuta ad una condizione medica generale
(per esempio, una condizione dermatologica).
E. L’anomalia causa disagio clinicamente
significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree
importanti del funzionamento.
La tricotillomania, se protratta nel tempo, può causare danni
irreversibili, tali da rendere i bulbi piliferi atrofici. La funzionalità del
follicolo, in alcuni casi, non può essere ripristinata. Tirare costantemente i
capelli, inoltre, può causare escoriazioni, dermatiti o altri danni alla cute,
comprese le infezioni, localizzate al cuoio capelluto o alla specifica area
interessata dal disturbo.
Sulla cute del tricotillomane sono visibili delle
chiazze dove mancano peli o capelli, in modo analogo a quanto accade con alcune
forme di alopecia areata.
L’alopecia
da tricotillomania può essere indefinita o nettamente demarcata, con peli
assenti, fusti spezzati e peli che ricrescono di diverse lunghezze. Il
risultato sarà un aspetto irregolare e non uniforme della chioma. I capelli
vengono strappati, più frequentemente, nelle aree frontoparietali, caratteristicamente dalla
periferia verso il centro. Se si passa la mano sopra le lesioni, si avverte una
sensazione simile a quella che si ha passandola sopra la barba.
Alcune
persone che hanno la tricotillomania sono pienamente consapevoli del fatto che
si stanno estirpando i capelli e possono anche elaborare particolari rituali,
scegliendo luogo e momento adatti per procedere in solitudine. Talvolta si
soffermano ad esaminare i capelli estirpati, osservandone la forma, la
dimensione del bulbo ecc. oppure li dispongono in ordine su una superficie
sulla base di criteri soggettivi. Spesso, dopo aver messo in atto il
comportamento patologico, il tricotillomane è solito giocare con i capelli estirpati
(ad esempio arricciandoli attorno alle dita) oppure morderli e metterli in
bocca, oppure sfregare i capelli strappati sul viso o sulle labbra.
Altre
persone strappano i propri capelli inconsciamente, mentre sono impegnate in
altre attività. In questo caso i capelli vengono tirati maggiormente quando il
soggetto è sotto stress o quando ha dei problemi emotivi.
Il disturbo può subire delle evoluzioni e dei cambiamenti,
la zona di strappamento dei capelli o dei peli può variare nel tempo, per
esempio i soggetti possono iniziare a strapparsi i capelli ma poi passare alle
sopracciglia, alle ciglia e viceversa; inoltre il fenomeno può essere
transitorio, episodico o continuo e la sua intensità può variare.
Generalmente la tricotillomania va di
pari passo con altri disturbi, quelli più comuni sono ansia e depressione. Abbiamo
detto che molte persone colpite da tricotillomania possono provare una
sensazione di vergogna, umiliazione e imbarazzo a causa della loro condizione,
e dall’aspetto estetico che ne risulta; tutto ciò ha come conseguenza più
immediata la chiusura nei rapporti sociali e un calo dell’autostima e del
funzionamento sociale. L'imbarazzo causato dalla perdita di capelli può indurre
il tricotillomane a nascondere il problema, mascherando le zone glabre
indossando ciglia finte, parrucche, cappelli, foulard o realizzando con i
capelli rimasti un'acconciatura per mascherare le zone glabre. Anche le
situazioni di intimità vengono evitate per paura di essere scoperti. Tutto ciò
comporta una serie di sofferenze che conducono il soggetto a soffrire di
depressione e ansia. La ripetitività, la ritualità e la natura compulsiva dell’atto
di strapparsi i capelli inoltre, porta a considerare la tricotillomania come
una variante del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC); tuttavia la
fenomenologia clinica e il trattamento della tricotillomania sono diversi da
quelli del DOC.
CAUSE ED ESORDIO
La causa della tricotillomania non è stata ancora definita chiaramente,
ma è da individuare in una combinazione di fattori genetici, ormonali, ambientali e
psicologici. Per molti pazienti stapparsi i capelli rappresenta un modo per
affrontare le emozioni negative o le situazioni di disagio come stress, frustrazione,
ansia, tensione, solitudine, assicurandosi, con tale comportamento patologico,
sollievo e soddisfazione.
La tricotillomania interessa
circa il 4% della popolazione e sembra essere più frequente tra le
donne rispetto agli uomini. Tra i bambini, invece, il disturbo colpisce
più i maschietti delle femminucce.
Sebbene
il fenomeno possa aver inizio a qualsiasi età, la maggior parte delle persone
comincia a strapparsi i capelli durante la prima infanzia, dopo i due anni di
età (prima dei due anni non è possibile in quanto è ancora precaria la coordinazione
motoria e ciò non consente di arrivare fino allo ‘strappo’ vero e proprio) e/o durante l’adolescenza, soprattutto nel
periodo che coincide con la pubertà.
TRATTAMENTO
La tricotillomania può avere un grande impatto sulla vita del paziente. Se
nei bambini al di sotto dei sei anni di età il disturbo tende ad essere lieve e
a scomparire spontaneamente anche senza trattamento, negli adulti il
trattamento è necessario e talvolta difficile da trattare dato che l'insorgenza di tricotillomania può
essere secondaria ad altri disturbi psichiatrici. E’ importante diagnosticare precocemente
il disturbo in modo che esso non diventi troppo invadente nella vita del
soggetto e che possa essere trattato con la psicoterapia. Se il disturbo si
radica profondamente nella vita del soggetto senza che esso riceva un aiuto terapeutico
può diventare molto invalidante, soprattutto nelle relazioni sociali per i
motivi sopra citati.
Attraverso una
psicoterapia è in genere possibile curare questo disturbo, innanzitutto
mettendo il soggetto di fronte al problema che spesso viene da lui minimizzato
o negato e aiutarlo a riconoscere i pensieri, i sentimenti e
i fattori scatenanti associati all'atto di tirarsi i capelli. L'obiettivo della
terapia è di sostituire le azioni patologiche messe in atto dal soggetto con
reazioni alternative e positive.
Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Calvi Risorta (CE), Santa Maria Capua Vetere (CE), Napoli (NA)
Cell. 3333072104
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