Ci sono persone che affrontano il rischio tutti i giorni, per lavoro. Ma come vivono i loro partner? Sono stata intervistata sull'argomento dalla giornalista Barbara Gabbrielli per il settimanale "Starbene" n°42 del 10/10/2016 e propongo qui l'articolo dal titolo "Se il pericolo è il suo mestiere".
Un lavoro pericoloso è quello che mette in pericolo la sicurezza o la vita di una persona. In questa categoria ci sono vigili del fuoco, agenti di polizia, tecnici dell'alta tensione, inviati di guerra... Vivere la vita accanto ad un uomo che svolge un
lavoro pericoloso è destabilizzante perché ci si ritrova quotidianamente a fare
i conti con la paura di perdere tutto da un momento all’altro, le certezze, il
futuro, i progetti, l’unità familiare, il proprio compagno di vita, la
salute... tutto viene messo in discussione. L’ansia diviene una costante della vita e può manifestarsi con disturbi del sonno e
dell’appetito, difficoltà di concentrazione, irritabilità, inquietudine, ritiro
sociale ma anche con sintomi somatici quali tachicardia, palpitazioni,
sudorazione marcata, nausea, sbalzi di temperatura, senso di vertigine o di
sbandamento, ecc. ...
Questo stato di preoccupazione penetra nella coscienza e
si accentua in determinate situazioni: ad esempio se non si può o non si riesce
a raggiungere telefonicamente il proprio compagno a lavoro, o quando non sono
chiari i rischi ai quali il proprio compagno è sottoposto, oppure quando gli
viene affidata una nuova mansione della quale non si sa nulla, quando per
motivi lavorativi sarà lontano da casa per un lungo periodo, o ancora quando si
parla di storie traumatiche tra amici o in tv.
In una coppia che vive quotidianamente elevati livelli di stress sono molti
gli atteggiamenti che possono mettere a repentaglio la stabilità del rapporto.
Il primo da evitare è quello di chiusura: quando nella coppia, per scongiurare
il litigio e le incomprensioni, non si condividono emozioni, ansie, passioni,
desideri, ci si ritrova a non riconoscere più l’altro e a vivere nel tempo come
perfetti estranei, alimentando così il senso di solitudine. Il saper comunicare
è un elemento fondamentale che sta alla base di una sana relazione. La coppia
che non comunica o che lo fa in maniera inappropriata alimenta i conflitti e le
incomprensioni e ne rende sempre più difficile la risoluzione. Gestire le
preoccupazioni in maniera sbagliata, cioè permettendo alle emozioni negative
(rabbia, paura, frustrazione, angoscia...) di prendere il sopravvento, col
tempo logora il rapporto di coppia.
Altro aspetto è la non accettazione del lavoro del partner che può
portare a litigi insani e frequenti, fatti di continue recriminazioni e accuse,
in particolare quella di essere egoista e non pensare sufficientemente alla
serenità familiare. Talvolta le insicurezze e le pressioni da parte della donna
sono tali da spingere l’uomo a cambiare lavoro, sottolineando così una mancanza
di stima e accettazione dei bisogni del marito. Una carriera è per la vita e,
costringere una persona a fare un lavoro che non la rende felice, solo per
placare angosce, paure e frustrazioni personali, influisce negativamente anche
sul benessere e la stabilità della coppia.
Come comportarsi con i bambini?
I bambini molto piccoli (età prescolare e primi anni età scolare), pur facendosi un’idea di quanto pericoloso sia il lavoro del proprio genitore, non comprendono chiaramente il tipo di pericolo che egli deve affrontare. Tuttavia se non li si aiuta a capire, essi potrebbero dare spazio alle loro fantasie e credere che qualcosa di ancora più pericoloso potrebbe accadere. Il primo passo è scoprire cosa pensa il piccolo del lavoro del papà e quali sono le sue preoccupazioni in merito. E’ importante incoraggiare i bambini ad esprimere le loro emozioni, ad esternare il loro stato d’animo anche chiedendo apertamente come si sentono. Bisogna dimostrargli che si è pronti ad ascoltare tutto ciò che hanno da dire, senza pensare di dover necessariamente fornire risposte o soluzioni, o spiegare tutto nei dettagli. Se il caso lo richiede rispondere alle loro domande onestamente, utilizzando parole che possano capire. E’ possibile aiutarli dicendo loro cosa si sa della situazione. Si può rassicurare il bambino ricordandogli che il papà è addestrato per stare attento e farà tutto il possibile per rimanere al sicuro e anche se il lavoro del papà è rischioso vale sempre la pena inseguire i propri sogni. Alcuni bambini, soprattutto i più piccoli, trovano più facile parlare mentre stanno giocando con i giocattoli oppure esprimere ciò che sentono attraverso il disegno e il gioco. E’ importante che essi sappiano che possono condividere tutti i loro sentimenti circa il lavoro pericoloso dei genitori. Va sottolineato che i bambini, anche quelli più piccoli, sono in grado di percepire le preoccupazioni e le paure dei genitori, quindi è necessario essere onesti con loro, con parole che possano comprendere, come ci si sente e come si sta cercando di affrontare in positivo le proprie emozioni, elencando le cose che vi stanno dando conforto.
E’ utile mettere in atto delle strategie per vivere serenamente accanto ad
un uomo che svolge un lavoro pericoloso. Pertanto è necessario:
-Sviluppare tecniche di gestione dello stress: ovvero, praticare tutte
quelle attività che permettono di scaricare lo stress, ad esempio fare jogging,
scrivere un diario che racchiuda emozioni, ansie e preoccupazioni legate alla
quotidianità, parlare con gli amici,
fare un bagno rilassante, praticare lo yoga e la meditazione...
-Passare del tempo di qualità con il proprio compagno quando si è insieme.
Assicurarsi che i giorni di riposo siano divertenti e rilassanti. Si potrebbe
programmare di andare insieme a cena fuori, fare un massaggio di coppia, un
percorso in una spa, oppure andare a vedere un film. L’obiettivo è quello di
liberarsi dallo stress da lavoro il più possibile, di fortificare il legame di
coppia creando complicità, migliorando così anche la qualità della vita
familiare.
-Conoscere il lavoro del proprio compagno in maniera approfondita per non
allarmarsi anche quando non ce n’è bisogno. Ad esempio ci si potrebbe informare
sui dispositivi di protezione individuale, armi, strumenti, attrezzature a sua
disposizione che gli garantiscono di svolgere il lavoro in estrema sicurezza.
-Ascoltare i bisogni dell’altro e utilizzare uno stile di comunicazione
sano. Alla base di una relazione sana c’è sempre una buona capacità di
comunicare. E’ importante comprendersi per evitare fraintendimenti, essere
empatici, ovvero mettersi nei panni dell’altro, eliminando giudizi gratuiti.
Evitare battaglie inutili quando si è insieme.
-Crearsi una rete sociale con cui poter parlare ed esprimere i propri
sentimenti, ad esempio ci si potrebbe iscrivere ad una delle associazioni
presenti sul territorio, oppure trovare su internet dei forum di persone che
condividono le stesse problematiche.
-Cercare un aiuto professionale quando i livelli di ansia diventano
ingestibili o quando si avverte che il rapporto si sta logorando. Per una coppia non è semplice affrontare in maniera costruttiva i problemi che l’affliggono in quanto spesso ci si lascia travolgere dal malessere e non si riesce ad uscirne. In questi casi uno psicoterapeuta familiare può aiutare le coppie a migliorare la comunicazione e l’ascolto e a trovare dei modi sani per andare oltre il conflitto.
Dott.ssa Rita Manzo
Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
Calvi Risorta (CE), Santa Maria Capua Vetere (CE), Napoli (NA)
per info. 3333072104