I disturbi dell'adattamento compaiono in seguito a uno o più eventi
stressanti in grado di influenzare la sfera psichica e quella sociale . I sintomi si sviluppano entro tre mesi
dall’esordio del fattore o dei fattori stressanti e solitamente sono transitori
avendo una durata non superiore ai sei mesi. Se i sintomi perdurano per più di
sei mesi si parla di disturbo dell'adattamento cronico.
Il fattore stressante può essere costituito
da un singolo evento (ad es. la fine di una relazione sentimentale), o possono
esservi fattori stressanti multipli (ad es. notevoli difficoltà negli affari e
problemi coniugali) e può interessare un singolo individuo, un’intera famiglia,
oppure un gruppo più ampio o la comunità (per es. in un disastro naturale).
Alcuni fattori stressanti possono essere associati ad eventi specifici dello
sviluppo (per es. andare a scuola, lasciare la casa dei genitori, sposarsi,
diventare genitore, mancare obiettivi professionali, andare in pensione). Ogni evento ha una
certa potenzialità di indurre una condizione di stress, e nella civiltà
occidentale ciò avviene più frequentemente nei casi di: separazioni affettive e divorzi, morte di
una persona cara, problemi di origine lavorativa e malattie. Quando il
problema insorge in seguito ad una malattia o al relativo trattamento (che può
essere lungo, stressante e invalidante) della stessa, la persona malata mostra
segni di disadattamento nei confronti della patologia e il suo funzionamento
psicofisico risulta alterato. L'evento o gli eventi traumatici devono essere
chiaramente identificabili. A volte accade che situazioni oggettivamente
traumatiche non producano segni di sofferenza nelle persone, mentre altre
apparentemente modeste sì; l'interazione persona-evento è strettamente
soggettiva. L'intensa sofferenza provocata dal disturbo causa una
compromissione delle funzionalità della persona a livello relazionale,
lavorativo e sociale.
Può manifestarsi a qualsiasi età e i suoi sintomi variano considerevolmente; negli adulti sono più comuni gli aspetti depressivi, ansiosi o misti.
Può manifestarsi a qualsiasi età e i suoi sintomi variano considerevolmente; negli adulti sono più comuni gli aspetti depressivi, ansiosi o misti.
Il
quadro clinico del disturbo dell’adattamento può variare notevolmente. Il
DSM-IV elenca diversi tipi di disturbo dell’adattamento:
Il disturbo dell’adattamento con umore depresso si verifica nel caso in cui la persona manifesti umore depresso, facilità al pianto e sentimenti di perdita della speranza. Quello con ansia è caratterizzato da manifestazioni di irritabilità, preoccupazione, irrequietezza e, nei bambini, dalla paura di essere separati dalle figure alle quali sono attaccati (ansia da separazione). Possono tuttavia manifestarsi sintomi sia depressivi che di ansia; in questo caso si parla di disturbo dell’adattamento misto. Il disturbo di adattamento può anche essere accompagnato da un’alterazione della condotta (disturbo della condotta): in questo caso la persona manifesta violazioni dei diritti degli altri, delle norme e delle leggi della società, inadempienza verso le responsabilità.
Il disturbo dell’adattamento con umore depresso si verifica nel caso in cui la persona manifesti umore depresso, facilità al pianto e sentimenti di perdita della speranza. Quello con ansia è caratterizzato da manifestazioni di irritabilità, preoccupazione, irrequietezza e, nei bambini, dalla paura di essere separati dalle figure alle quali sono attaccati (ansia da separazione). Possono tuttavia manifestarsi sintomi sia depressivi che di ansia; in questo caso si parla di disturbo dell’adattamento misto. Il disturbo di adattamento può anche essere accompagnato da un’alterazione della condotta (disturbo della condotta): in questo caso la persona manifesta violazioni dei diritti degli altri, delle norme e delle leggi della società, inadempienza verso le responsabilità.
E’ importante,
quando possibile, intervenire per cambiare quelle condizioni esterne che
possono essere modificate perché non generino più intenso disagio nel soggetto. Dal momento che non tutte le cause sono rimuovibili, e
che molti cambiamenti sono definitivi, è opportuno che chi reagisce ad uno o
più eventi
di vita sviluppando un Disturbo dell’Adattamento si avvalga di
un sostegno
psicologico con
l’obiettivo di ripristinare le condizioni di tranquillità ed
equilibrio preesistenti rispetto all’evento pur in presenza del cambiamento e
dei suoi effetti concreti.
Quando i Disturbi dell’Adattamento superano la durata di
6 mesi e sono quindi considerati cronici, infatti, aumenta il rischio
di sviluppare anche un Disturbo dell’Umore, un Disturbo d’Ansia o un Disturbo
da Uso di Sostanze che
possono essere prevenuti se la persona trova l’aiuto che le serve per adattarsi
serenamente alla nuova situazione.
Dott.ssa Rita Manzo
Io ho sempre sofferto di disturbo di adattamento, E la depressione mi ha rovinato la vita
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