COSA SONO GLI ATTACCHI DI PANICO
Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di un rapido aumento dell'ansia normalmente presente.
Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Il panico è vissuto come un’esperienza terribile, spesso improvvisa, inaspettata e apparentemente non ricollegabile a nessuna causa precisa. Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta "a ciel sereno", per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso; successivamente diventano più prevedibili.
In genere la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Il panico è vissuto come un’esperienza terribile, spesso improvvisa, inaspettata e apparentemente non ricollegabile a nessuna causa precisa. Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta "a ciel sereno", per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso; successivamente diventano più prevedibili.
In genere la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
L’evitamento di tutte le situazioni
potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene
schiavo dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso
tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad
accompagnarlo ovunque.
Di solito gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti, anche se non indicono necessariamente un attacco di panico. Tra gli eventi di vita precipitanti riferiti più comunemente troviamo la separazione, la perdita o la malattia di una persona significativa, l’essere vittima di una qualche forma di violenza, problemi finanziari e lavorativi.
Di solito gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti, anche se non indicono necessariamente un attacco di panico. Tra gli eventi di vita precipitanti riferiti più comunemente troviamo la separazione, la perdita o la malattia di una persona significativa, l’essere vittima di una qualche forma di violenza, problemi finanziari e lavorativi.
I
SINTOMI DELL’ATTACCO DI PANICO
Spesso gli attacchi di panico si manifestano quando ci si trova lontani da casa, ma possono insorgere in qualsiasi luogo e momento. I sintomi dell’attacco di panico si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco massimo di intensità entro 10 minuti. La maggior parte degli attacchi di panico si esaurisce in 20-30 minuti e raramente dura più di un’ora.
Spesso gli attacchi di panico si manifestano quando ci si trova lontani da casa, ma possono insorgere in qualsiasi luogo e momento. I sintomi dell’attacco di panico si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco massimo di intensità entro 10 minuti. La maggior parte degli attacchi di panico si esaurisce in 20-30 minuti e raramente dura più di un’ora.
I
sintomi che possono caratterizzare l’attacco di panico sono:
- Palpitazioni/tachicardia (battiti
irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola)
- Paura
di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare
qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di scappare quando colpisce il
panico o di perdere la calma)
- Terrore, la sensazione che qualcosa di
incredibilmente grave e orribile possa accadere e la persona non può far nulla
per evitarlo
- Sensazioni
di sbandamento, instabilità (capogiri e vertigini)
- Tremori fini o
a grandi scosse
- Sudorazione
- Sensazione di soffocamento
- Dolore o fastidio al petto
- Sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
- Brividi
- Vampate di calore
- Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazione di soffocamento
- Sensazione di asfissia (stretta o nodo alla gola)
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze. Ad esempio, alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (ad es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti (per es., quotidianamente per una settimana), intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.
Vi sono anche i cosiddetti attacchi paucisintomatici, molto comuni negli individui con Disturbo di Panico, che sono degli attacchi in cui si manifestano soltanto una parte dei sintomi del panico, senza esplodere in un vero attacco. La maggior parte degli individui con attacchi paucisintomatici, tuttavia, hanno avuto attacchi di panico completi in qualche momento nel corso del disturbo.
- Sensazione di soffocamento
- Dolore o fastidio al petto
- Sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
- Brividi
- Vampate di calore
- Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazione di soffocamento
- Sensazione di asfissia (stretta o nodo alla gola)
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze. Ad esempio, alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (ad es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti (per es., quotidianamente per una settimana), intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.
Vi sono anche i cosiddetti attacchi paucisintomatici, molto comuni negli individui con Disturbo di Panico, che sono degli attacchi in cui si manifestano soltanto una parte dei sintomi del panico, senza esplodere in un vero attacco. La maggior parte degli individui con attacchi paucisintomatici, tuttavia, hanno avuto attacchi di panico completi in qualche momento nel corso del disturbo.
Durante un attacco di panico, pensieri catastrofici automatici e incontrollati
riempiono la mente della persona, che ha quindi difficoltà a pensare
chiaramente e teme che tali sintomi siano veramente pericolosi. Alcuni temono
che gli attacchi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata,
pericolosa per la vita (es., cardiopatia, epilessia). Nonostante i ripetuti
esami medici e la rassicurazione, possono rimanere impauriti e convinti di essere
fisicamente vulnerabili. Altri temono che gli attacchi di panico indichino
che stanno "impazzendo" o perdendo il controllo, o che sono
emotivamente deboli e instabili.
La persona che soffre di attacchi di panico sviluppa un'intensa paura alla sola idea di avere un altro attacco. Questa paura - chiamata ansia anticipatoria o paura della paura - può condizionare in modo evidente lo stile di vita compromettendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane (lavoro, sport, vita sociale).
La persona che soffre di attacchi di panico sviluppa un'intensa paura alla sola idea di avere un altro attacco. Questa paura - chiamata ansia anticipatoria o paura della paura - può condizionare in modo evidente lo stile di vita compromettendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane (lavoro, sport, vita sociale).
Chi
soffre di attacchi di panico può sviluppare timori irrazionali,
ovvero fobie nei confronti delle situazioni nelle quali l'attacco si è
verificato. Per esempio, chi ha avuto un attacco di panico mentre guidava,
può avere paura di trovarsi nuovamente al volante, anche solo per
recarsi al negozio vicino a casa.
Le
persone che sviluppano queste fobie tenderanno ad evitare le situazioni
che potrebbero scatenare altri attacchi. La conseguenza è
una minore libertà nella vita personale, tensioni e conflitti
nelle relazioni sociali. Questa condizione viene denominata Agorafobia,
cioè l'ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può essere
difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali può non essere disponibile
aiuto in caso di attacco di panico o sintomi tipo panico.
Anche il sonno può essere disturbato dagli attacchi
che possono sopraggiungere durante la notte provocando risvegli angoscianti.
Chi ha sperimentato il panico notturno può arrivare a temere di andare a
dormire rischiando di andare incontro ad un progressivo esaurimento fisico.
CAUSE DEGLI ATTACCHI DI PANICO
Nonostante questo
disturbo si presenti più
frequentemente nei familiari di persone che ne hanno sofferto, non
si può assolutamente parlare di ereditarietà, ma semmai di stile di vita e di schemi di
pensiero comuni a più membri di una stessa famiglia. Eventi lievemente o
fortemente stressanti (dalla preparazione di un
esame scolastico alla nascita del primo figlio,
dal cambio
di lavoro a problemi finanziari, dal matrimonio alla separazione,
dalla perdita
di una persona significativa ad una malattia)
sono da considerarsi fattori precipitanti anche se non provocano
necessariamente l’attacco. Inoltre la qualità della vita, legata
a numerosi fattori tra i quali il tipo di lavoro, l'ambiente sociale, la città in cui si
vive, etc. possono influenzare l’incidenza del disturbo.
LA CURA
DEGLI ATTACCHI DI PANICO
Esistono diverse cure specifiche per gli
attacchi di panico, ma bisogna primariamente stare attenti a non confonderli
erroneamente con cardiopatie o altre malattie più gravi, con le quali
condividono alcuni sintomi, onde evitare di aggravare la situazione. Vale anche
il discorso opposto: gli attacchi di panico costituiscono un problema serio e
sarebbe imprudente sottovalutarli senza intervenire in alcun modo. Fin troppo spesso gli
attacchi di panico sono curati solo con farmaci. Questo equivale a dire che
questi attacchi di panico sono lasciati non
curati. Sempre più persone si
sono persuase che il loro male non può essere guarito e che gli attacchi di
panico continueranno a tormentarli per sempre.
Nonostante spesso ci si senta persi e senza via di uscita, è importante sottolineare che chi decide di intraprendere una psicoterapia ha spesso degli ottimi risultati.
Nonostante spesso ci si senta persi e senza via di uscita, è importante sottolineare che chi decide di intraprendere una psicoterapia ha spesso degli ottimi risultati.
In particolare la psicoterapia sistemica dell'attacco di
panico guida il paziente ad individuare la situazione minacciosa alla
quale egli, inconsapevolmente, reagisce. Nell'esperienza terapeutica con i
pazienti, si è riscontrato che spesso il panico è legato a situazioni che
implicano un eccessivo allontanamento da una persona amata, oppure, in
casi opposti, alla paura per la perdita della propria libertà. Trasferimenti
abitativi, matrimoni, nascita dei figli, promozioni lavorative che
implicano spostamenti... sono situazioni tipicamente connesse all'insorgenza
del disturbo proprio perché in qualche modo implicano un mutamento nei rapporti
interpersonali, aumentando la distanza dai propri cari o, al contrario,
riducendo drasticamente la libertà. Obiettivo della terapia sistemica è
permettere al paziente di ricollocarsi in modo armonico entro il proprio
sistema di relazioni, abbassando il livello di ansia e disinnescando quindi il
panico.
Se soffri di attacchi di panico ed hai bisogno di una consulenza puoi contattarmi al numero: 3333072104
Dott.ssa Rita Manzo
Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Santa Maria Capua Vetere (CE), Calvi Risorta (CE)
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