L’ansia è un'emozione di base che comporta uno stato di attivazione
dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come
pericolosa. Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata
all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e
vie di fuga, nonché in una serie di fenomeni neurovegetativi come l’aumento
della frequenza del respiro, del battito cardiaco (tachicardia), della
sudorazione, vertigini, ecc.. Tali fenomeni dipendono dal fatto che,
ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l'organismo in
ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter
scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e
garantendosi la sopravvivenza.
Dunque l’ansia ha una funzione adattiva. E’ un meccanismo utile per la
sopravvivenza e l’adattamento all’ambiente, permette di riconoscere segnali
minacciosi e pericoli, mobilitando le risorse più appropriate per fronteggiare situazioni
critiche come situazioni di pericolo fisico (rischio di morte o di danni al
proprio corpo), oppure situazioni di pericolo affettivo e sociale (rischio di
perdere la protezione e l’affetto della figura di accudimento, rischio di
essere isolati dal gruppo, rischio di essere abbandonati dal partner, di essere
derisi, ecc.).
L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce
una importante risorsa, perché è una condizione fisiologica, efficace in molti
momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e
migliorare le prestazioni.
Quando il sistema dell’ansia si attiva in maniera eccessiva,
ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte
ad un disturbo d'ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona
e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
L’ansia diventa disadattiva quando è incongrua o esagerata rispetto
alla situazione ed interferisce in modo significativo con la vita di una
persona, con le sue scelte, con i suoi comportamenti quotidiani.
L’ansia è un’emozione alla base di attacchi di panico, fobie e di
altri disturbi, detti appunto disturbi d’ansia.
I disturbi d'ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i
seguenti:
-Fobia specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, cani, gatti, insetti,
ecc.).
-Disturbo di panico e agorafobia (paura di stare in situazioni da cui
non vi sia una rapida via di fuga).
-Disturbo
ossessivo-compulsivo.
-Fobia
sociale.
-Disturbo da
stress acuto o post-traumatico da stress.
-Disturbo
d'ansia generalizzata.
SINTOMI
L'ansia è connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli fra cui
il timore, la paura, l'apprensione, la preoccupazione, la sensazione che le
cose possano sfuggire di mano, il bisogno di trovare una soluzione immediata e,
nel caso di esposizione prolungata, la frustrazione e la disperazione.
L’ansia sproporzionata può manifestarsi con sintomi psichici, come
sensazione di pericolo imminente o di minaccia verso qualcosa di indefinito su
cui non si ha il controllo. Questo stato dà luogo a preoccupazioni immotivate
riguardo ogni settore della propria vita (salute, futuro, lavoro, persone care)
determinando uno stato di continua apprensione, ed eccessive reazioni di
allarme anche verso sollecitazioni di lieve entità. L’ansia può manifestarsi,
inoltre con sintomi somatici: disturbi cardiovascolari (tachicardia,
palpitazioni, variazioni della pressione, dolori al torace) o respiratori (sensazioni
di soffocamento o di mancanza del respiro), gastrointestinali (stitichezza,
diarrea, nausea, vomito, bruciore o dolore gastrico) e somatici (sudorazione,
sensazioni di freddo o di caldo, bocca secca, senso di vertigine o di
sbandamento), oltre a alterazioni del sonno e dell’appetito.
Il soggetto ansioso accusa difficoltà di concentrazione e un vago
senso di confusione che rendono difficoltosa la sua applicazione alle abituali
attività e possono portare ad una riduzione delle prestazioni e dell’efficienza
abituali. Inoltre, con l'accrescersi dell'ansia anticipatoria, molti soggetti
ansiosi preferiscono evitare luoghi e situazioni che possono essere fonte di
ansia.
TRATTAMENTO
Quando l’ansia supera un certo livello,
disperde troppe energie e porta ad un disagio insopportabile. Bisogna quindi
trovare una via d’uscita. E’
necessaria una cura quando l’ansia e i suoi sintomi compaiono spesso e per
periodi prolungati, quando hanno un’intensità eccessiva rispetto alla
situazione e sono vissuti con molto anticipo rispetto all’evento temuto (ansia
anticipatoria) e, in generale, quando si prova ansia in situazioni che la
maggior parte delle persone affronta senza particolare disagio.
Inoltre, quando le scelte di vita (sia nella quotidianità sia in tempi
più lunghi) sono condizionate dall’evitare situazioni di ansia è opportuno
valutare un intervento terapeutico specifico.
L’ansia è spesso collegata ad una paura cosciente, accettabile che ne
maschera una più profonda e meno accettabile. Il compito dello psicoterapeuta è
quello di capire le origini di tale ansia. Il lavoro terapeutico ha inoltre l’obiettivo
di permettere alla persona di gestire meglio le situazioni vissute con ansia
favorendo le scelte di vita coerenti con il proprio benessere, riducendo
l’ansia e superando i limiti dati dall’ansia e dai sintomi d’ansia.
Per superare un Disturbo d'ansia è opportuno rivolgersi ad un terapeuta
per chiedere una diagnosi e valutare l’indicazione per un trattamento, che in
alcuni casi, può essere integrato da una terapia farmacologica sotto controllo
medico.
Troppo spesso però i disturbi d’ansia sono trattati solo con la terapia farmacologica (di stretta competenza medica), utile a ridurre o eliminare la sintomatologia, ma non ad eliminare le cause del disturbo.
I disturbi d’ansia si possono affrontare rivolgendosi ad uno psicologo-psicoterapeuta, chiedendo una consulenza necessaria a raccogliere gli elementi utili per individuare un percorso specifico utile alla sua risoluzione.
Troppo spesso però i disturbi d’ansia sono trattati solo con la terapia farmacologica (di stretta competenza medica), utile a ridurre o eliminare la sintomatologia, ma non ad eliminare le cause del disturbo.
I disturbi d’ansia si possono affrontare rivolgendosi ad uno psicologo-psicoterapeuta, chiedendo una consulenza necessaria a raccogliere gli elementi utili per individuare un percorso specifico utile alla sua risoluzione.
Il percorso psicoterapeutico, ha una valenza importante, in quanto è
finalizzato non solo ad eliminare il sintomo, ma anche le sue cause,
percorrendo la strada che va alla radice del disagio.
La terapia Sistemico-Relazionale si
può rivelare utile nel trattamento di questo disturbo.
Dott.ssa Rita Manzo, Psicologa e Psicoterapeuta
Ti potrebbero interessare anche i seguenti argomenti:
Lascia un commento all'articolo qui sotto!
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento!