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venerdì 18 maggio 2012

IL MATRIMONIO



Con il matrimonio la coppia si trova ad affrontare tutta una serie di compiti che implicano la costruzione  di una relazione fondata sul “noi”, sulla condivisione, sull’empatia, sulla collaborazione reciproca e su un impegno reciproco prolungato nel tempo.  
Il matrimonio è un processo dinamico e continuo che segna il primo passo della costruzione di una famiglia. Attraverso di esso i partner hanno la possibilità  di negoziare alcuni diritti, privilegi e capacità individuali, per il vantaggio di appartenere ad una diade che è più forte di ciascuno di loro preso isolatamente, e dalla quale entrambi traggono la forza necessaria per affrontare la realtà sociale e culturale nella quale sono inseriti.
Malagoli Togliatti e Lubrano Lavadera definiscono il matrimonio come il risultato di un continuo e delicato lavoro di costruzione, mediazione e traduzione dei desideri e bisogni individuali, delle storie e culture di entrambe le famiglie e di tutte quelle norme, dei valori e dei vincoli sociali del contesto socio-culturale di appartenenza (2002).
Quindi ogni volta che discutete con la vostra metà su dove passare le feste, o dai genitori di chi dei due andare a cena state facendo proprio questo lavoro di costruzione, mediazione e traduzione dei vostri bisogni e di quelli della vostra metà, di quelli delle due famiglie d’origine e delle norme civili e culturali del vostro contesto d’appartenenza.
I compiti di sviluppo che la nuova coppia  si trova ad affrontare col matrimonio sono due:
1)             Adattamento alla vita di coppiaà I partner cercano di adattarsi alla vita di coppia cercando di stabilire i ruoli di entrambi  all’interno della coppia, le gerarchie, le funzioni, le regole implicite ed esplicite, gli spazi di libertà e intimità. 
Si cerca di affrontare e risolvere i problemi pratici relativi all’organizzazione della vita quotidiana. Nel mettere in atto il processo di accomodamento reciproco, ognuno dei membri della coppia mette in atto una serie di modelli appresi dalla propria famiglia d'origine cercando di imporli al partner. Questo produrrà tensioni, ma gradualmente la coppia giungerà a creare modelli condivisi da entrambi. Se questi compiti sono assolti con successo, ciascun partner percepirà un senso di reciprocità e collaborazione, prendendosi le proprie responsabilità e dando un contributo al mantenimento di un sano equilibrio affettivo, senza però perdere la propria individualità.
Ci sono alcuni fattori (M. Malagoli Togliatti e A. Lubrano Lavadera, 2002) che possono ostacolare questi processi di adattamento:
-la coppia si sposa prima dei 20 anni e dopo i 40;
-i due partner dipendono dalle proprie famiglie di origine dal punto di vista economico, relazionale, affettivo ed emotivo;
-la coppia va a convivere con una delle due famiglie di origine;
-la coppia si incontra o si sposa in corrispondenza di un lutto significativo;
-la coppia si sposa col parere contrario di una o di entrambe le famiglie di origine;
-i due partner provengono da famiglie separate;
-i due partner provengono da famiglie molto diverse sul piano culturale, religioso, economico, politico, etnico.

La gran parte dei problemi che la coppia si trova ad affrontare non è prevedibile prima del matrimonio, anche perché le convinzioni e le idee sul matrimonio non sempre coincidono con la realtà dei fatti.
All’inizio del matrimonio può risultare molto difficile per la nuova coppia gestire un conflitto. Il conflitto può essere costruttivo, quando il contesto relazionale è cooperativo, o distruttivo, quando il contesto relazionale è competitivo e mette in discussione il vissuto di autostima o la definizione del potere nella relazione. Spesso,soprattutto nelle prime fasi del matrimonio, possono essere messe in atto strategie di evitamento del conflitto per cercare di preservare il più a lungo possibile un clima idilliaco, ma a lungo andare questa modalità si rivela estremamente disfunzionale, perché si creano argomenti e contenuti di cui non si può parlare.  Il risentimento e il disaccordo che ne derivano  vengono così espressi  indirettamente, attraverso diverse manifestazioni di disagio.

2)     I rapporti con le famiglie d’origineà il matrimonio coinvolge non solo due singoli individui, ma anche due famiglie d’origine. La coppia coniugale deve cercare di fondere le due culture d’appartenenza in una sola. E’ la coppia che deve decidere quali aspetti conservare e quali no delle rispettive famiglie d’origine, creando una nuova e unica famiglia, comunque diversa ed unica rispetto a quelle d’appartenenza. La nuova coppia deve riuscire a raggiungere un equilibrio tra la lealtà verso la propria famiglia d’origine e quella verso la coppia stessa. Tra genitori e nuova coppia va costruita una relazione basata sullo scambio,  sul rispetto reciproco e sul mutuo sostegno, senza condizionamenti, tale che i legami tra la nuova coppia e le famiglie d’origine non diventino dei vincoli ma delle risorse. Il raggiungimento di una buona individuazione e separazione dalla propria famiglia d’origine consentirà alla coppia di viversi a pieno il matrimonio pur conservando ben salde le relazioni con i rispettivi  genitori.


Sicuramente non è semplice gestire nella quotidianità le difficoltà che un matrimonio presenta, soprattutto all’inizio, perché nessuno vi da le istruzioni per l’uso, ma se nella coppia vi è il rispetto reciproco, la predisposizione all’ascolto, la capacità di gestire le proprie emozioni e una sana comunicazione allora tali difficoltà possono essere affrontate con serenità.
Tuttavia, se durante il percorso si incontrano delle difficoltà dalle quali non ci si riesce a rialzare si può richiedere l’aiuto di uno psicologo che vi aiuti per una migliore gestione dei conflitti.

                                                                         Dott.ssa Rita Manzo

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Aforismi sul matrimonio:
-Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà. Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà. Anonimo
-Mia suocera tiene i miei figli il sabato, in compenso io tengo il suo tutti i giorni! Anonimo
-Il matrimonio è l'unica favola che comincia con vissero felici e contenti e finisce con c'era una volta. Anonimo
-Il legame di ogni rapporto, sia nel matrimonio sia nell'amicizia, sta nella conversazione. Oscar Wilde

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